Sblocca Italia
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(da Assomin 1_2014)
Dallo scorso 13 settembre è infatti vigente il Decreto ‘Sblocca Italia’, che ospita una serie di misure ‘urgenti’ allo scopo di rilanciare gli investimenti in infrastrutture e attività produttive nel nostro Paese. Il Decreto, che consta di dieci capitoli, riserva un ruolo fondamentale all’energia e, nell’art. 38, afferma che le attività di esplorazione e produzione idrocarburi, e di stoccaggio gas “rivestono carattere di interesse strategico e sono di pubblica utilità, urgenti e indifferibili”.
Assomineraria: un decreto a tutela dell’ambiente
Nell’audizione del Presidente del Settore Idrocarburi Pietro Cavanna alla Commissione Ambiente della Camera dei Deputati, Assomineraria ha sottolineato come il nuovo decreto, la cui conversione in legge dovrà avvenire entro l’11 novembre, rafforzi la tutela dell’ambiente, migliori l’efficienza amministrativa, in particolare dei processi di autorizzazione e controllo, e possa accelerare gli investimenti nel Paese, con conseguenze significative sul tessuto delle Pmi.
Secondo l’Associazione, l’adozione del titolo concessorio unico previsto dall’art. 38, e la conseguente Valutazione Ambientale Strategica (VAS), consente di considerare e giudicare i progetti nella loro interezza senza però escludere la Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) di tutte le singole fasi a essa sottoposte. Inoltre, grazie alla riconosciuta competenza del Ministero dell’Ambiente, che diviene responsabile unico delle Valutazioni Ambientali dei progetti, si andrà verso criteri e prescrizioni uniformi a garanzia del minore impatto ambientale delle attività. E ciò senza tuttavia pregiudicare i diritti in materia delle Regioni. La partecipazione pubblica è rinforzata dalle stesse prescrizioni della VAS, che prevede il coinvolgimento delle comunità e dei territori interessati dal progetto, dalla prima fase fino al ripristino finale.
“Riteniamo imprescindibile il consenso delle comunità locali per la realizzazione di progetti pienamente sostenibili per il territorio e l’ambiente” ha sottolineato il Presidente di Assomineraria Giuseppe Tannoia.
Come dimostrano i dati attestati dal Rapporto Idrocarburi Mise 2014 e dal Rapporto Ambientale E&P 2013, l’industria upstream italiana registra indici tra i migliori dell’intero comparto industriale nazionale in termini di emissioni in atmosfera, di produzione dei rifiuti (caratterizzata dalla prassi del “zero discharge”), dell’uso del suolo e della biodiversità, nonché in tema di sicurezza dei lavoratori.
L’efficienza amministrativa accelera gli investimenti
Nel decreto ’Sblocca Italia’ si stabiliscono tempi certi e procedimenti in sequenza, eliminando numerose sovrapposizioni di competenze che contribuiscono all’attuale farraginosità dei processi autorizzativi, che nel caso di un progetto offshore prevedono 4 fasi di attività, almeno 26 autorizzazioni e il controllo di diversi enti e istituti pubblici. Il tutto mantenendo comunque l’intesa con le Regioni. Secondo Assomineraria un sistema amministrativo più efficiente consente di rimettere ordine in tutta l’attività del settore, superando l’impasse che negli ultimi dieci anni ha frenato sia nuovi progetti esplorativi, sia progetti di sviluppo di risorse già scoperte, e addirittura ritardato la chiusura di giacimenti arrivati a esaurimento.
Stabilendo tempi certi, si consente all’amministrazione pubblica di decidere in tempi ragionevoli se un progetto è cantierabile oppure no, favorendo l’avvio di quelli selezionati ed evitando di lasciare i progetti “aperti” per vent’anni e più.
La tempistica vincolante, inoltre, impegna l’operatore ad accelerare le fasi del progetto e quindi gli investimenti con evidenti ricadute sull’indotto industriale e la relativa occupazione. Su questo il Presidente Tannoia spiega che “il provvedimento consente di rendere operativi i progetti di ricerca e coltivazione di idrocarburi che, per le loro considerevoli esigenze di capitale, sono caratterizzati da una forte presenza di investitori internazionali. Inoltre, a causa dell’elevato contenuto tecnologico di questa attività, sono evidenti le ricadute sulla competitività dell’indotto specializzato ’made in Italy’, riconosciuto a livello internazionale”.
Progetti e ricadute
Secondo le stime di Assomineraria, il decreto ‘Sblocca Italia’ consente di prospettare l’avvio di piccoli e grandi progetti che prevedono investimenti per la sola costruzione degli impianti complessivamente valutati in circa 18 miliardi di euro e distribuiti nell’arco dei prossimi otto anni. Questo implica ricadute dirette sul fatturato delle imprese specialistiche italiane, la maggior parte delle quali sono Pmi localizzate nei poli di tecnologia energetica da nord a sud. Per queste imprese si apre la prospettiva di mantenere ed accrescere l’occupazione, notoriamente specializzata e ad alto livello di qualificazione tecnica.
Significativo anche l’aumento previsto nelle entrate fiscali e royalties per Stato ed Enti locali, oltre 3 miliardi l’anno per i prossimi 25 anni, mentre grazie al raddoppio del contributo al fabbisogno nazionale di idrocarburi – dall’attuale 10% al 20% – il risparmio sulla bolletta energetica del Paese può essere quantificato in oltre 200 miliardi di euro distribuiti nell’arco dei prossimi 20 anni. La valorizzazione delle risorse del sottosuolo può infatti agire come moltiplicatore della ricchezza di cui è dotato il Paese e come investimento sulle nuove generazioni.