Impegnati nel presente per costruire il futuro
Il momento storico che stiamo attraversando sta mettendo sul nostro cammino sfide senza precedenti e scenari molto complessi. La drammatica emergenza sanitaria causata dal nuovo coronavirus ci trova ancora in prima linea – e in stretto contatto con chi si occupa di coordinare gli interventi – per proteggere la salute delle nostre persone e delle comunità in cui operiamo. L’Italia è stato il primo Paese occidentale che ha sperimentato la minaccia del virus: qui e nei Paesi che ci ospitano siamo scesi in campo con una serie di iniziative a supporto delle strutture sanitarie mettendo a frutto esperienze maturate a livello mondiale in ambito medico e sociale.
Non è la prima crisi che ci troviamo a fronteggiare: la nostra azienda si è sviluppata nel dopoguerra contribuendo alla ricostruzione di un Paese distrutto e dalle crisi che hanno colpito il settore negli anni successivi è uscita più forte. È importante non dimenticare chi siamo e da dove veniamo, fare memoria di ciò che nel corso della nostra storia abbiamo fatto diventare metodo o best practice. Proprio per questo tengo davvero molto al nostro report di sostenibilità che raccoglie e illustra di anno in anno i frutti del nostro impegno per lo sviluppo delle persone che lavorano con noi e vivono nei Paesi di presenza.
Eni rimane forte. Gli impegni che abbiamo preso per portare avanti il processo di trasformazione – che ci ha reso una società integrata dell’energia, più semplice, veloce e resiliente – restano vivi come la nostra determinazione a contrastare il cambiamento climatico e il nostro sforzo per una transizione energetica giusta. Come abbiamo annunciato con il Piano Strategico di lungo termine al 2050, vogliamo essere leader nella fornitura di prodotti energetici decarbonizzati e garantire insieme alla sostenibilità economica quella ambientale e sociale. Vogliamo continuare a studiare, perfezionare e portare su scala industriale le nostre idee e le nostre tecnologie innovative. Vogliamo un futuro dove l’accesso alle risorse energetiche sia alla portata di tutti, in modo efficiente e sostenibile, puntando sulle competenze e la capacità di innovazione di un’azienda che testimonia l’eccellenza italiana all’estero. Ne è un esempio l’HPC5 – il supercalcolatore industriale più potente al mondo – che ci ha permesso di modellizzare ciò che non è visibile: dal sottosuolo, ad esempio, dove stiamo sviluppando algoritmi avanzati nel campo delle geoscienze, fino alle nuove fonti energetiche, supportando lo sviluppo di nuove tecnologie come l’energia dal mare e la fusione a confinamento magnetico. In questo frangente, grazie a un progetto europeo, siamo orgogliosi di averlo messo a disposizione per la simulazione dinamica molecolare di proteine virali ritenute rilevanti nel meccanismo di infezione da COVID-19.
La crisi, l’emergenza sono un momento drammatico, ma anche un’opportunità: crolla la comfort zone in cui siamo vissuti finora e ci troviamo a riflettere sui nostri valori, sull’importanza di quello che facciamo nella vita e nel lavoro. Le imprese sono organizzazioni di risorse economi-che, finanziarie, tecniche, ma anche e soprattutto comunità umane. Oggi vediamo che mettere la nostra componente valoriale come priorità contribuisce a riempire un vuoto. Oggi, vediamo ancora di più il significato di aver scelto di ispirare la nostra nuova mission ai 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, che a loro volta significano crescita vera, integrata, che tiene conto dell’ambiente, ma anche dei bisogni dell’uomo e dei valori su cui fondare il business. È questo sguardo che rende le nostre ambizioni credibili.
Spesso parliamo di visione a lungo termine, di economia circolare, della necessità di individuare un nuovo modello di sviluppo a misura dell’essere umano. Mai come oggi è possibile sperimentare come la solidarietà fra persone e popoli – e non il mero profitto – sia la chiave per garantire un futuro alle prossime generazioni. È per questo che abbiamo deciso di dedicare l’edizione 2019 di Eni for alla just transition, al nostro impegno per favorire una transizione equa, un cambiamento che tenga conto di tutti i fattori in gioco: dalla necessità di ridurre l’impronta carbonica nella direzione dell’Accordo di Parigi alla necessità di uno sviluppo globale dell’uomo. Un impegno che – ancora una volta – vogliamo portare avanti in sinergia con tutti coloro che condividono questa traiettoria. Siamo felici di aver intrapreso importanti collaborazioni con organizzazioni internazionali multilaterali come UNIDO, UNDP, FAO e World Bank, di aver collaborato con UNESCO alla prima Biennale per la Pace di Luanda, in Angola, e del lavoro congiunto con organizzazioni della società civile, istituti e centri di ricerca. Solo insieme si può cambiare e migliorare.
Al cuore delle nostre azioni c’è il costante impegno per il rispetto dei diritti umani, presupposto imprescindibile della salvaguardia della dignità di ciascuno. Per lavorare al meglio dobbiamo essere certi di farlo in trasparenza, ponendo attenzione alla business integrity, all’ambiente e all’inclusione sociale, e cogliere le opportunità guardando lontano. Abbiamo dei riferimenti chiari a livello internazionale che ci aiutano in questa direzione: tra tutti, in ambito ONU, oltre agli SDGs, i Guiding Principles su Imprese e Diritti Umani (UNGP) e i 10 principi del Global Compact.Certamente è un mare mosso quello che stiamo navigando. Sulla barca però non siamo soli. L’emergenza sanitaria, come la sicurezza sul lavoro, le tensioni economiche e l’incertezza geopolitica riguardano tutti. Ecco il valore dell’agire insieme, ed ecco il valore di uno sguardo sull’uomo e sui bisogni primari delle persone con cui lavoriamo e che vivono nei Paesi che ci ospitano, che vogliamo continuare a portare avanti con impegno e determinazione.
(Messaggio agli Stakeholder dell’Amministratore Delegato Claudio Descalzi)