Un’edizione di rilancio e di rinnovamento, che dopo l’emergenza sanitaria ha saputo raccogliere a Ravenna le migliori realtà legate al tema energetico in ambito mediterraneo, ma alzando l’asticella: sia per quanto riguarda il focus, che da questa edizione si allarga al tema più generale delle energie rinnovabili e comunque di tutte le forme di energia (fin dal nuovo titolo della fiera, OMC-Med Energy Conference), sia per la scelta di diventare un evento annuale, e non più solo biennale come in passato. E, ancora, per il rinnovato sostegno ottenuto da una vastissima platea di stakeholders: le alleanze in ambito mediterraneo su queste tematiche cruciali rappresentavano uno dei focus principali dell’evento. E l’appuntamento per l’edizione numero 16 è già dietro l’angolo, al prossimo metà maggio, forse addirittura per cinque giornate: come a dire che, appena chiusi i battenti di questa OMC, si sta già lavorando per organizzare il prossimo.
Intanto, l’edizione del rilancio si chiude con ottimi riscontri, anche semplicemente dal punto di vista numerico: circa tredicimila visitatori hanno affollato l’area del Pala De André di Ravenna (sede della fiera) nel corso delle tre giornate; sono stati allestiti 300 stand per circa 350 espositori complessivi, in rappresentanza di 25 paesi; in un programma ricchissimo e continuativo di eventi e conferenze sono stati presentati complessivamente 200 papers, dei quali due terzi focalizzati sulla transizione energetica; nell’apposita “Innovation room” – una delle più apprezzate novità di questa edizione – sono state presentate una dozzina di start up, e decine di studenti di ogni parte d’Italia e d’Europa si sono confrontati su tematiche relative all’energia e alla sostenibilità.
Ma anche in termini di qualità degli ospiti e dei loro interventi, OMC 2021 ha fornito decine di spunti importantissimi. Fin dalla giornata d’apertura, che ha visto confrontarsi fra gli altri – sui temi della cooperazione territoriale e della riconversione energetica – anche tre ministri di Paesi mediterranei giunti a Ravenna: Tarek El Molla, Ministro del Petrolio e Risorse Minerarie dell’Egitto; Mohamed Oun, Ministro del Petrolio e Gas della Libia e Natasa Pilides, Ministro dell’energia di Cipro. “Siamo molto soddisfatti del fatto che alcune compagnie energetiche mondiali si siano mosse in Egitto per la prima volta proprio quest’anno” – ha detto El Molla. “Sottolineo inoltre l’importanza della creazione nel 2018 dell’EMGF, East Mediterranean Gas Forum, e di aver stretto nel 2019 accordi con la commissione europea per lo sviluppo energetico. Per il nostro paese è fondamentale l’importanza della transizione verso le energie rinnovabili”.
“Nel campo dell’energia siamo di fronte a una serie di sfide che portano a un cambio di paradigma – gli ha fatto eco il libico Oun – dobbiamo riuscire ad attivare il cambiamento per diventare carbon neutral entro le prossime decadi. L’energia deve svilupparsi in maniera sostenibile, grazie alle nuove tecnologie”.
E la ministra cipriota Piilides ha aggiunto: “Siamo un piccolo paese, e siamo in quella parte del Mediterraneo orientale che è individuata da molti studi come al centro di un hotspot climatico preoccupante. Anche per questo stiamo cercando di fare di tutto per accelerare il processo verso la green transition. Sarà fondamentale la collaborazione fra tutti i paesi di quest’area, per affrontare al meglio questa sfida energetica: ma io credo che dobbiamo essere ottimisti”.
Parole a cui si è associata anche Kadri Simson, Commissario Europeo per l’Energia, collegata da remoto: “uno dei punti fondamentali del nostro impegno sarà rivolto ad una collaborazione sempre più stretta con il sud del Mediterraneo”.
Quel che dobbiamo fare è accelerare l’agenda della transizione energetica per crescere in modo sostenibile a lungo termine. Siamo chiamati ad affrontare sfide “vecchie” e “nuove”, passando dall’accesso all’energia al cambiamento climatico: è nostra responsabilità aiutare a fornire elettricità a circa 700 milioni di persone che ancora non vi hanno accesso. La transizione richiede importanti aumenti di tutte le fonti di flessibilità e sinergia all’interno del settore energetico: un numero crescente di aziende energetiche si è impegnato a ridurre o eliminare le emissioni nel medio-lungo termine, e per raggiungere questo obiettivo sta investendo in maniera massiccia in tecnologie, adottando strategie e nuovi modelli di business che puntano a coniugare la sostenibilità economica con quella ambientale e sociale.
In particolare, nel Mediterraneo, nostra principale area geografica di interesse, permangono ancora notevoli disparità tra sponda nord e sponda sud: in termini di accesso all’energia, disponibilità, sostenibilità ed efficienza nell’uso. Ridurre questo divario diventa una priorità verso cui tutti siamo chiamati a lavorare per realizzare un futuro sostenibile: in questo nuovo scenario, a OMC – Med Energy Conference ci siamo impegnati ancora di più per offrire una prospettiva più ampia del settore energetico, aprendo i suoi confini tradizionali a tutte le forme di energia, perché siamo fortemente convinti che l’interdipendenza e le partnership unite al dialogo e allo scambio di prospettive siano la ricetta per un futuro energetico concreto.
E va detto subito che, a dare un’ottima prospettiva a queste idee, le autorità e le istituzioni energetiche dell’Europa e del Nord Africa, Company Ceos, associazioni internazionali, hanno approvato queste nuove ambizioni per OMC: abbracciando il paradigma energetico a 360 gradi in una prospettiva sostenibile a lungo termine e si sono uniti al comitato consultivo dell’OMC per supportare l’evoluzione della conferenza.