L’industria Oil&Gas europea dimostra di essere più virtuosa rispetto alla controparte americana, nel percorso verso un modello di business più sostenibile dal punto di vista ambientale così come previsto dagli obiettivi dell’Accordo di Parigi. L’italiana Eni, la francese Total e la norvegese Statoil hanno infatti registrato le performance ambientali migliori secondo il rapporto In the pipeline, pubblicato dal Carbon Disclosure Project (CDP).
L’organizzazione con sede in Gran Bretagna ha analizzato le prestazioni ambientali di undici major europee e americane dell’Oil&Gas, giudicandole su cinque macro-aree: la composizione del mix d’idrocaburi prodotti, la flessibilità del capitale per sostenere gli investimenti in esplorazione e produzione d’idrocarburi, la gestione e la strategia per raggiungere gli obiettivi climatici, le emissioni rispetto alle risorse prodotte, il rischio di interruzione del approvvigionamento idrico con conseguente interruzione della produzione.
La classifica finale stilata al termine dell’analisi ha promosso tutte e cinque le major europee analizzate (oltre a Eni, Total e Statoil, anche Shell e BP), che hanno occupato le prime cinque posizioni.