Il Gruppo di Lavoro “Filiera Idrogeno” di Assorisorse, composto da rappresentati delle società del settore Oil&Gas italiano, si è posto due quesiti: 1) “L’utilizzo dell’idrogeno può costituire una soluzione – complementare ad altre tecnologie – per la decarbonizzazione della produzione di energia elettrica e dei settori che ad oggi impiegano varie fonti o vettori energetici, massimizzando l’utilizzo di fonti rinnovabili o con ridotta impronta carbonica?”. 2) “Quali sono le opportunità per le aziende e quali devono essere le strategie e le azioni concrete che devono includere nei loro piani per coglierle al meglio anche orientando il quadro normativo e gli stakeholder?”
Per elaborare una propria posizione, il gruppo di lavoro ha analizzato la filiera dell’idrogeno, inteso come vettore energetico, risalendo la catena del valore in termini di sistemi di produzione, logistica e trasporto, utilizzatori finali. È stata inoltre sintetizzata una “overview” del quadro Normativo e delle politiche di investimento e finanziamento prima a livello europeo e quindi con un focus sull’Italia. L’interesse a livello Nazionale è confermato dal fatto che all’interno del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), l’Italia prevede finanziamenti per un ammontare di 3,19 mld di euro per la promozione, la distribuzione e gli usi finali dell’idrogeno. È importante sottolineare che nel PNRR le attività di investimento sull’idrogeno vengono accompagnate da riforme relative alla semplificazione amministrativa e riduzione degli ostacoli normativi alla diffusione di questo vettore, misure di estrema rilevanza per promuoverne la competitività. Un ulteriore investimento di quasi mezzo miliardo di euro (0,45 mld di euro) è inoltre indirizzato a sviluppare una leadership internazionale di ricerca e sviluppo nella filiera dell’idrogeno.
La nostra analisi della filiera, con particolare attenzione al panorama italiano, ci ha portato a identificare alcuni segmenti di utilizzo che più di altri offrono opportunità di sviluppo e quindi di investimento. Tra questi trovano posto i settori industriali “hard-to-abate”, termine generalmente utilizzato per identificare i settori dell’industria pesante (cemento, acciaio, vetro, ceramiche, prodotti chimici) e dei trasporti pesanti.
Altra area di interesse sono le infrastrutture per il trasporto su strada, ferroviario e marittimo. Proprio le infrastrutture portuali destano grande interesse come potenziali hub per la fornitura di idrogeno a differenti utilizzatori quali: trasporto marittimo, logistica a terra delle merci, siti di produzione di energia e siti industriali.
Considerando gli sviluppi futuri e i piani di decarbonizzazione, il trasporto di idrogeno nei gasdotti giocherà un ruolo fondamentale, e un aspetto chiave è la possibilità di utilizzare le infrastrutture di trasporto del gas naturale esistenti per essere adattate al trasporto di miscele di gas e idrogeno, in proporzioni variabili. Questa trasformazione coinvolge vari componenti, dalle tubazioni ai sistemi di compressione e a tutti i componenti accessori, quali valvole, misuratori di portata, gas cromatografi, sistemi di rilevamento perdite, etc.
Il quarto segmento che abbiamo identificato riguarda gli elettrolizzatori, sistemi utilizzati per la produzione di idrogeno. Quando si guarda ad un sistema di elettrolisi di grande capacità, esso è un vero e proprio impianto, costituito in parte dalla tecnologia elettrochimica e per la restante parte dal cosiddetto Balance of Plant (BoP), che prevede sistemi e componenti che fanno parte della comune impiantistica industriale. Per scalare le attuali capacità degli elettrolizzatori, è necessario sviluppare l’intera supply chain relativa a componenti e sistemi che si trovano a valle della stessa tecnologia elettrochimica, mirando all’ottimizzazione di soluzioni tecnico-impiantistiche per poter abbattere spazi e costi.
Da questi esempi emerge la centralità del ruolo che possono interpretare le società del settore Oil&Gas nello sviluppo della filiera idrogeno, facendo leva e adattando all’utilizzo del nuovo vettore energetico le competenze ingegneristiche, l’attitudine all’innovazione tecnologica e la flessibilità ai vari contesti operativi che hanno da sempre caratterizzato il nostro settore. La capacità produttiva affiancata alle conoscenze specifiche sviluppate nel campo e alle nuove idee che verranno dalle direzioni di Ricerca e Sviluppo, possono essere l’elemento trainante dello sviluppo dell’idrogeno, se accompagnate dalla semplificazione autorizzativa, dalla armonizzazione e omogeneità normativa e da adeguate opportunità di finanziamento.