(fonte: “L’Italia, paese di idrocarburi”, a cura di Assomineraria, 1999)
Tecniche utilizzate per aumentare o prolungare la produttività dei giacimenti.
Tecnica di prospezione geofisica che fornisce un’immagine tridimensionale del sottosuolo.
Si definiscono riserve certe i volumi stimati di petrolio greggio, gas naturale e condensati da gas naturale liquidi e sostanze ad essi associate che si prevede possano essere commercialmente recuperati dai giacimenti nelle condizioni tecnico/economiche esistenti al momento e con le leggi vigenti.
Quantità di idrocarburi che si ritiene possano essere estratti da giacimenti non ancora scoperti e presumibilmente esistenti.
Quantità di idrocarburi che potranno probabilmente, ma non sicuramente, essere estratti.
Le risorse sono costituite dalle riserve, più tutte le ulteriori quantità di minerale che possono rendersi disponibili in futuro, comprendendo in esse sia quelle contenute in accumuli già noti che non siano attualmente sfruttabili da un punto di vista economico e tecnologico, sia quelle contenute in accumuli, ricchi o poveri, non ancora scoperti ma che si possono ragionevolmente ritenere esistenti.
Rocce impermeabili che sigillano le rocce serbatoio impedendo agli idrocarburi di fuoriuscire dalle trappole.
Roccia sedimentaria ricca di materia organica che da origine a idrocarburi in condizioni adatte di temperatura e pressione.
Volume di roccia del sottosuolo che ha sufficiente porosità e permeabilità da consentire l’accumulo di idrocarburi in presenza di appropriate condizioni strutturali (trappole).