(da Assomin Notizie n.2/2015)
Scienza e conoscenza sono state le protagoniste del workshop “Idrocarburi e Sismicità” organizzato lo scorso novembre a Roma da Assomineraria e Società Geologica Italiana (SGI). Un momento di riflessione sul ruolo cruciale delle risorse del sottosuolo per la crescita dell’economia, accanto alla continua attenzione alla sostenibilità ambientale e alla consapevolezza del territorio.
In particolare l’Ing. Franco Terlizzese – Direttore Generale per le Risorse Minerarie ed Energetiche del Ministero dello Sviluppo Economico – ha commentato il nostro contesto normativo, tra i più rigorosi a livello internazionale.
Il Professor Carlo Doglioni – presidente di SGI – ha illustrato nel dettaglio le caratteristiche sismotettoniche del nostro paese soffermandosi anche sul monitoraggio dei fenomeni sismici in relazione allo sfruttamento del sottosuolo. In particolare sulla questione della sequenza sismica del 2012 in Emilia Romagna ha affermato: “ritengo che non ci sia correlazione tra il pozzo di Cavone e i terremoti del maggio 2012 per diversi motivi tra i quali il fatto che non sia mai stata dimostrata una sismicità indotta nei dintorni del pozzo e che la sismicità sia migrata avvicinandosi al pozzo (in caso di sismicità innescata avremmo visto un allontanamento dal pozzo stesso). La quantità di acqua iniettata, inoltre, è la stessa di quella estratta e infine il pozzo si trova a 3 chilometri di profondità, mentre gli epicentri a 8 e 10 chilometri e tra questi e il pozzo ci sono livelli impermeabili che difficilmente permettono la migrazione di fluidi a quelle profondità”.
Sullo stesso argomento, per la prima volta in quell’occasione, è stato presentato lo studio internazionale condotto nel quadro del Laboratorio Cavone da sei docenti provenienti dalle più prestigiose università americane: U. della California, San Diego, U. Texas, MIT e Harvard U. In particolare Bradford H. Hager, del MIT nel suo intervento ha spiegato nel dettaglio le attività svolte nel sito di Cavone, dalle prove di campo alla realizzazione del modello geomeccanico e l’applicazione ad esso dei modelli di geodinamica dei fluidi.
Idrocarburi e sismicità: Cavone è stato “assolto”
Gli approfondimenti sulla questione idrocarburi e sisma 2012 “sono stati fatti e resi pubblici”. È stato precisato dai quotidiani locali e anche in una puntata della trasmissione Report in onda il 21 dicembre scorso su Rai Tre.
L’approccio scientifico e trasparente adottato dopo i terremoti del maggio 2012 in Emilia Romagna, in cui è stato coinvolto il sito di produzione di idrocarburi di Cavone in provincia di Modena, inizia finalmente a sostituirsi alla cattiva informazione e all’ingiusta alimentazione di dubbi e paura tra i cittadini.
Come dichiarato nel documento sottoscritto da Ministero dello Sviluppo Economico e Regione Emilia-Romagna a chiusura del Protocollo Operativo del Laboratorio Cavone lo scorso 23 luglio, è stato chiarito che “non vi sono ragioni fisiche per ritenere che le attività nel Campo di Cavone abbiano innescato la sequenza sismica del 2012”.
Idrocarburi e sismicità: i dati di Cavone per la ricerca
Più di un milione di dati raccolti, la realizzazione di un modello geomeccanico come strumento innovativo per la metodologia e per la chiarezza dei risultati: tutto questo è il Laboratorio Cavone.
Questa attività si è inserita in un discorso più ampio avviato da Assomineraria che – come ha dichiarato anche il Presidente Giuseppe Tannoia – “lavora nell’ottica della trasparenza per fornire un’informazione corretta, scientifica e basata su diverse fonti”.
Proprio per questo i dati storici e recenti raccolti nel corso delle attività del Laboratorio Cavone sono a disposizione del mondo accademico, degli studenti e degli studiosi che intendono analizzarli (www.assominerariacavone.org).
Assomineraria e gli esperti saranno lieti di esaminare ogni ulteriore studio che utilizzerà questi preziosi dati di sottosuolo.